BELLINI, Lorenzo. Discorsi di anatomia di Lorenzo Bellini gia publico professore di essa nello studio di Pisa e primo medico dell’A. R. COSIMO III GRanduca di Toscana.
Firenze, nella stamperia di Francesco Moucke, 1741 – 1744.
In 8° (19,5×13,5 cm); tre parti in due volumi. XXXXII, 296 pp.; XIX, (1), 386, (2 b.) pp. e 155, (1) pp. Belle legature coeve in piena pergamena rigida con dorsi a 4 nervi e titolo parlato al dorso da mano coeva. Tagli leggermente spruzzati. Volume appartenuto a Francesco Ginanni. Ex-libris nobiliare applicato al piatto interno dei due volumi. Ex-libris manoscritto al margine bianco del frontespizio che identifica l’esemplare come probabilmente appartenuto al grande studioso ravennate, Francesco Ginanni, autore del più famoso studio sulle pinete ravennati. Titolo del primo volume stampato in rosso e nero. Numerose iniziali, finalini e testatine ornate. Prima rara edizione. Un leggerissimo e assolutamente ininfluente alone al margine bianco basso delle prime 4 carte del secondo tomo e nel complesso esemplare in ottimo stato di conservazione, di questo importante scritto di medicina opera del grande medico, anatomista fiorentino, Lorenzo Bellini. L’opera fu pubblicata dopo la morte dell’autore grazie al ritrovamento del suo manoscritto, presso la Biblioteca Pandolfini, contenente questa serie di discorsi che si pensavano ormai persi. Allievo di Redi, Bellini fu collaboratore di Giovanni Alfonso Borelli aiutandolo nella stesura del celebre trattato “De motu animalium”. Intrattenne anche un lungo epistolario con Malpighi. Prima protetto dal Granduca Ferdinando II, cadde in disgrazia presso questi e decise di trasferirsi a Firenze dove divenne, prima, medico particolare di Cosimo III e poi medico consulente di Clemente XI. Fine letterato fu anche autore di componimenti poetici il più famoso dei quali è il ditirambo “La Bucchereide”, nel quale l’autore celebre i buccheri. Si impegnò anche nello studio della filosofia e della matematica anche se, senza dubbio, il suo apporto più importante è legato allo studio dell’anatomia e fisiologia dei reni. Castiglioni, a pagina 529 della sua Storia della medicina, scrive di Bellini: “Fra gli anatomisti italiani merita particolare menzione Lorenzo Bellini (1643-1704), allievo del Redi e del Borelli, a 21 anni assunto alla cattedra di medicina nell’Ateneo pisano. Egli fu uno dei migliori anatomisti dell’epoca, ricercatore instancabile, osservatore acutissimo, letterato di chiara fama per l’eleganza e la chiarezza del suo stile. Le sue scoperte sulla struttura dei reni e sull’organo del gusto gli hanno acquistato dei diritti reali alla considerazione degli studiosi”.Bellini insegnò per più di trent’anni presso l’ateneo di Pisa. I “Discorsi” di Bellini, fra i massimi esponenti del sistema iatromeccanico, rappresentano un’opera assai curiosa per il tipo di narrazione nella quale le scoperte scientifiche sono descritte insieme alle pulsioni, ai sentimenti e alle intuizione che le hanno generate. La prefazione e’ di Carlo Cocchi. La terza parte contiene anche il “Sagio delle instituzioni mediche” e i “Frammenti degli altri due discorsi d’anatomia che compiscono il numero de’ quattordici accennati nella Prefazione della prima parte”. L’opera rappresenta anche una testimonianza estremamente vivida di come gli automi potessero agire da modello per la concezione del corpo umano. Celebre il passaggio nel quale l’autore descrive il sistema idraulico di un ipotetico giardino paragonandolo al sistema osteo-articolare del corpo umano. Prima edizione di questa basilare opera del pensiero anatomico barocco. I volumi sono stampati su carta di ottima qualità con un’impressione forte e pulita. Non comune e ancor più raro a reperirsi in queste ottime condizioni di conservazione.
Rif. Bibl.: Capparoni, I, pp. 67-70; Blake, p. 40; Carini, L’Arcadia, I, p. 199; Castiglioni, 461, 477; Wellcome, p. 140; Lambertini, Diz. anatomico, 332.
Euro 850