
CUMIA, GIUSEPPE. In ritus mag. regiae curiae, ac totius regni siciliae curiarum commentaria, praxisq. super eiusdem magnae regiae curiae ritibus, in operis calce: omnibus iuris vtriusque studiosis, forensiumque causarum patronis, in qualibet etiam alia curia, regni Neapoli praesertim versantibus, vtilissima ac pernecessaria.
Venezia, Domenico e Giovanni Battista Guerra, 1578.
In 2°, due parti in un volume. Marca tipografica xilografica su entrambi i frontespizi, al recto del primo frontespizio ed al verso grande ritratto dell’autore a piena pagina xilografico, eleganti testatine e capilettera decorati incisi in legno. Macchia di umidità alle prime carte, fioriture sparse. Legatura originale in pergamena con dorso rinforzato, 3 nervi, ad un comparto autore e titolo manoscritti. Nota di possesso di mano antica al frontespizio.
Rara prima edizione. L’Autore, di famiglia benestante, nacque probabilmente a Catania intorno al 1531, notizia, questa, che si deduce dalla prefazione all’opera De successione feudalium, pubblicata nel 1563. Trascorse quasi tutta la sua vita a Catania, prima come studente, poi come docente e studioso, e, a tempo perso, come tipografo e stampatore. Contemporaneamente il C. aveva cominciato la sua attività pressoché ininterrotta di lettore presso lo Studio catanese: fu incaricato dell’insegnamento del diritto civile continuativamente dal 1565 al 1587, con i soli intervalli dei bienni in cui esercitò la magistratura. Fu nominato infatti giudice della Gran Corte (supremo tribunale civile e penale del Regno di Sicilia) nel 1577, nel 1583 (anno in cui era stato sorteggiato per la carica di giudice delle appellazioni della città di Catania, ufficio che dovette lasciare dopo pochi mesi per assumere quello alla Gran Corte) e ancora una volta nel 1589.
Le qui presenti prime edizioni della Praxis e dei Commentaria sul “rito” in Gran Corte e nelle curie locali, sono il frutto della sua esperienza diretta come magistrato nel tribunale centrale e in quelli locali.
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