Roma, per Bartolomeo Zannetti, 1616.
In 8° (208×150 mm), pp. 48. Legatura ottocentesca in piena pergamena. Alone marginale ma buono stato complessivo.
Rarissima opera sulla festa, intesa come evento attinente al mondo cavalleresco, fatta a Roma nel 1616. Più frequenti presso le grandi corti, da quelle principesche italiane come la Firenze medicea e la Parma dei Farnese, alle reali d’oltralpe, in particolare quella dei sovrani francesi, le straordinarie Feste avvenute a Roma rappresentavano un punto di fondamentale importanza politica e propagandistica. Già nel secolo precedente infatti, le cronache riportano notizia di un carosello nel cortile del Belvedere nel 1565 indetto dagli Altemps e di tornei a Piazza Navona durante il pontificato di Sisto V, feste legate al periodo di Carnevale, gioiose e guerresche allo stesso tempo, in un equilibrio perfetto fra rievocazione storica e richiami politici contemporanei. Nel primo Seicento, si ricordano i tornei organizzati dall’Ambasciatore spagnolo, Conte di Castro, nel suo Palazzo in Campo Marzio, al tempo del pontificato di Paolo V Borghese, nel 1612 e nel 1616, definito quello di quest’ultimo anno dal relatore Francesco Valentini, autore della presente opera, “pomposa festa”. Nella relazione si descrive il grande teatro progettato da Girolamo Rainaldi “Architetto del Popolo Romano” sì per dare sicuro campo a’ Combattenti, come per commodo de’ Spettatori, un apparato lungo 25 metri e largo 10. Il cortile del palazzo venne trasformato in uno spazio di forma ovata, ove in mezzo era lo steccato per combattere, lungo cento piedi, e largo cinquanta, a’ cui d’intorno era un coridore, entro il quale si ricovravano i Piffari, et i Tamburini…Il Teatro tutto era fatto a gradi in modo tale, che tanto vedeano quelli che stavano nel primo scaglione, quanto gl’altri, che nell’ultimo sedeano.
Le scalinate erano coperte da preziosi drappi di seta e il campo era illuminato a giorno da tre enormi candelieri a forma di stella in argento, accesi con moltitudine di torce, posti al centro dell’arena, mentre un muro guarnito di preziosi addobbi di più colori lo racchiudeva come in una stanza e una vela, che facea da Baldacchino al Teatro, erano corridori d’ogni intorno con gelosie, et ivi stavano diverse gran Signore secretamente a’ rimirare la festa.
Euro 4.500